5 febbraio | h 21.00
Teatro Astra

Marco D’Agostin / VAN
GLI ANNI *
di Marco D’Agostin
con Marta Ciappina
suono e grafica Luca Scapellato
luci Paolo Tizianel
conversazioni Lisa Ferlazzo Natoli, Paolo Ruffini, Claudio Cirri
video editing Alice Brazzit
costruzione elementi scenici Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
promozione, cura Damien Modolo
organizzazione Eleonora Cavallo
produzione VAN
coproduzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze; Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale; Festival Aperto – Fondazione I Teatri; Tanzhaus nrw, Düsseldorf; Snaporazverein
sostegni L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; CSC/OperaEstate Festival Veneto
con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Tanzhaus nrw, Düsseldorf, nell’ambito di NID international residencies programme
“La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte.” A. Ernaux, Gli anni
Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli anni è costruita per tentare di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria. Il corpo di Marta e gli occhi di chi la guarda intraprendono un viaggio che fa la spola tra il presente – il momento della performance, irripetibile incontro romantico – e il passato di ognuno, in una trama di andate e ritorni che confonde le storie, le canzoni e i ricordi. Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo assieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto.
Sarà disponibile l’audiodescrizione poetica dello spettacolo, accessibile a un pubblico cieco e ipovedente, realizzata in tempo reale da Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino
13 MARZO | h 21.00
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo | Torino

Balletto Teatro di Torino
CORPI IN OPERA
in collaborazione con Fondazione SandrettoRe Rebaudengo
in occasione dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Torino 2025
In una cornice suggestiva come la Fondazione Sandretto, dove le opere d’arte raccontano storie senza tempo, i corpi prendono vita in una serata unica di assoli di danza contemporanea. Ogni performance è un dialogo intimo tra movimento, spazio e materia, intrecciando emozioni, visioni e suggestioni in un viaggio che fonde danza e arte visiva. I danzatori e le danzatrici trasformano le sale del museo in un palcoscenico vivo, dando voce alle opere e creando nuove connessioni tra passato e presente, statico e dinamico, contemplazione e azione. Un’esperienza immersiva che celebra la forza evocativa del corpo come opera d’arte.
NOA
anteprima
coreografia Jye-Hwei Lin
interprete Noa Van Tichel
musiche Enrico Ascoli
Il corpo appare e i gesti prendono vita, immagini fugaci, forze invisibili ed echi lontani danno forma a istanti, schiudono orizzonti.
Questo lavoro coreografico per una sola danzatrice è un’indagine intima e potente sul corpo danzante e la sua presenza, un corpo nel qui e ora.
Cosa vediamo quando osserviamo un corpo in movimento?
Come entriamo in dialogo con una danza solitaria, come creatori, come interpreti, come spettatori?
UMINGMAK
anteprima
ideazione e coreografia Mauro de Candia
musica Tanya Tagaq
interprete Luca Tomasoni
Dopo FAUN* creato con e per gli artisti del Balletto Teatro di Torino su commissione del Belgrade Dance Festival (2023), Mauro de Candia e il BTT proseguono il loro dialogo artistico e creativo.
In questo nuovo lavoro, il coreografo continua il suo studio sull’identità e le sue contraddizioni: Umingmak è una nuova e attenta riflessione sull’essere umano e sul corpo, da sempre contenitore di esperienze pregresse. Involucro di eventi, di notizie, di stimoli interni ed esterni, perciò mai naturale, mai originario. Eppure, originale: il nostro modo di essere umani, di stare al mondo è interamente mediato e reso fluido da tutte le esperienze iscritte nel nostro DNA, da quelle vissute sul e con il nostro corpo, dagli abiti che indossa e dalle persone che lo sfiorano, dagli oggetti, dagli strumenti e apparecchi intelligenti che lo guidano, che continuamente lo plasmano. Non passerà molto tempo prima che le innovazioni biotecnologiche abbiano cancellato la distinzione tra corpo naturale e artificiale. In questi rapidi tentativi di annullamento di ogni confine, vive l’umanità.
Per accentuare la sua indagine coreografica, de Candia si affida alla musica della cantante e compositrice canadese Tanya Tagaq. Umingmak abbraccia le opposizioni e i conflitti, non per filtrarli, ma per viverli dentro le complessità del corpo odierno.
STUDIO PER ALISEO
sintesi poetica di Anemoi
coreografia Manfredi Perego
danzatrice Nadja Guesewell
musica originale Paolo Codognola
costumi Majatai
coproduzione Balletto Teatro di Torino e Fattoria Vittadini
“Aliseo è un vento costante, regolare, come il desiderio di esplorare e danzare.
Il vento è energia, necessita di luoghi, intenzioni a volte di caos per poter lasciare emergere la sua potenza con tutte le sue intensità. Le intensità sono disegni di trasformazioni. Modificano ciò che il corpo agisce mutando il paesaggio, esattamente come l’intensità del vento.
Il vento è mitico, è pratico, è catarsi. Il vento distrugge o trasporta, il vento è carattere invisibile dai visibili risultati. Aliseo è un viaggio di trasformazione, senza inizio, senza fine.”
Manfredi Perego
SERATA A INGRESSO GRATUITO
prenotazione obbligatoria scrivendo a: btt.moves@gmail.com
9 APRILE | h 21.00
Lavanderia a Vapore | Collegno

LARREAL del Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma
RACE
Coreografia Victoria P. Miranda
Costumi Victoria P. Miranda
Luci Olga García
Musica Antonio Vivaldi, Menestra, Plastikman e Paco Osuna
Danzatorə Natalia Arrebola, Tania Leonor Díaz, Cecilia Gutiérrez, Elisa Iribarren, Aida Pérez, Gara Quesada, Lara Antonia Rauch, Tania Redal, Nerea Rocha, Noelia Tinoco
Race è una performance che esplora la vita quotidiana come una corsa continua, una gara che può essere disputata in un unico tragitto o suddivisa in tappe ripetute.
Una critica alla società moderna che produce individui omologati, privi di libertà, ipnotizzati da podcast di auto-aiuto e assuefatti dalla frenesia della vita quotidiana. Un sistema ormai intossicato dalla cultura del consumo, che offre alimenti sapidi e preconfezionati.
La performance si concentra sulla fisicità e sul raggiungimento dei propri limiti, inscenando una gara personale e collettiva, in cui ogni individuo è coinvolto.
Pronti, partenza …via!

Balletto Teatro di Torino
WHITE PAGES
Uomo perduto
Naviga silenzi
Nel tempo dinamico
Dedica al dinamismo
Coreografia Manfredi Perego
Danzatorə Nadja Guesewell, Noa Van Tichel, Luca Tomasoni, Luis Agorreta
Musiche Paolo Codognola
Disegno luci Roberta Faiolo
Costumi Majatai
Coproduzione Balletto Teatro di Torino e MILANoLTRE Festival
White Pages è un progetto che riflette l’esigenza di indagare elementi che ciclicamente si sono presentati durante il percorso coreografico di Manfredi Perego, dall’inizio sino a oggi. Una sfida coreografica che agisce su più fronti che vuole esprimere una libertà creativa intuitiva, semplice, che dà ampio respiro alle mie passioni coreografiche. Diversità di qualità e di scrittura si alternano sulla scena, lasciando spazio a momenti di interpretazione liberi nell’esecuzione, ma circoscritti in un campo d’indagine molto preciso.
Il tempo come luogo della dimensione creativa, non frettolosa ma urgente.
Il dinamismo emotivo e fisico, che crea e disfa relazioni.
Il silenzio come lotta creativa che lascia spazio alla follia generatrice, dandole ordine.
3 quadri che sono 3 dediche e 3 punti di ripartenza per ulteriori indagini coreografiche future.
Dedica al dinamismo
Esiste il dinamismo del corpo e quello emotivo. L’unione di queste due dimensioni genera un moto fisico che nella mia indagine coreografica è il collante tra fisicità ed emozione.
Dedica al dinamismo non è un quadro che vuole essere puramente fisico, né puramente interpretativo, vuole essere lo scontro incontro/incontro tra questi due colori. Scontro generatore dell’indefinito. Si creano relazioni e dinamismi coreografici che si alternano in un quadro, cambiando della scena sfumature e atmosfere.
Dedica al dinamismo è decidere di porsi in un piano totalmente instabile, che ricerca stridori e accordi, incontri dinamici, per vedere quando l’epidermide crea calore oppure tempesta.

LARREAL del Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma
GALEA
Idea e coreografia José Reches
Danzatorə Natalia Arrebola, Tania Leonor Díaz, Cecilia Gutiérrez, Elisa Iribarren, Aida Pérez, Gara Quesada, Lara Antonia Rauch, Tania Redal, Nerea Rocha, Noelia Tinoco
Luci Olga García
Musica Taiko
Costumi José Antonio Arroyo, José Reches
Ispirato ad un’antica condanna.
Uomini destinati a remare.
Una forma di schiavitù che privava la libertà di ogni sorta.
Remavano insieme, in modo che la fatica fosse minore.
Uno di loro teneva il ritmo con un tamburello o con la voce: monotonia incessante.
Galea è un lavoro di gruppo basato su uno schema di ripetizioni, che si complica in termini di ritmo, spazio e movimento.
16 GIUGNO — h 21.00
Teatro Astra

Balletto Teatro di Torino
SISTA*
Produzione Balletto Teatro di Torino
Coreografia Simona Bertozzi
Danzatrici Marta Ciappina e Viola Scaglione
Musica The Slits, Francesco Giomi, Jason Sharp
Light design Simona Gallo
Editing voce Roberto Passuti
Costumi Born to be Reborn Lab
Parole Marta Ciappina e Viola Scaglione
Con il supporto di Lavanderia a Vapore
Progetto realizzato in prima fase con MILANoLTRE Festival
“Quando Marta e Viola mi hanno chiesto di creare un duetto per loro ho subito compreso che il mio sguardo doveva posarsi sulla tessitura invisibile di una complicità a me ancora non svelata ma già densa e intrisa di alleanze nella sua produzione di mistero.
Una scia desiderante, questa la materia sulla quale ho sentito congiungersi le nostre prospettive e da cui sono partita per tracciare le tappe di pratiche e visioni, approdi e memorie, ricercando nel movimento il grado di presenza necessario, netto e poroso al contempo.
Fiducia, necessità, benessere.
Confondere il tempo, chiudere gli occhi, percepire l’origine. L’antenato.
Queste le suggestioni che hanno nutrito gli immaginari e articolato i fraseggi condivisi, le azioni solitarie e le attese, aprendo varchi tra presenza e prossimità, tra ciò che emerge e ciò che non è dato vedere…” Simona Bertozzi
Nella sua prima forma di quadri danzati, il lavoro approda al festival MilanOltre svelando le prospettive, ancora in itinere, di due presenze diversamente vigili ma entrambe inclinate verso la necessità di ritrovarsi.
* all’interno della rassegna IN.CON.TRA

progetto vincitore dell’avviso pubblico “Torino, che cultura!”, finanziato con fondi PN METRO PLUS E CITTA MEDIE SUD 2021-2027 – TO7.5.1.1.B – SOSTEGNO ALL’ECONOMIA URBANA NEL SETTORE DELLA CULTURA
Progetto triennale della Fondazione Egri per la Danza con il Balletto Teatro di Torino e Guitare Actuelle
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