CON IL PATROCINIO MORALE DELL’AMBASCIATA DI SPAGNA IN ITALIA
VEN 14 GIUGNO — H 21.00
Teatro Astra
LARREAL del Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma
GALEA
Idea e coreografia José Reches
Danzatori/trici: Adrián López Fernández, Carmen Molina Sanz, Daniela Romero Morollón, Eva Gómez Gaspar, Jully Andrea Arias Quintero, Laura Conchuela Castellot, Matilde Danti, Pablo
Vázquez Durá, Paula Morejón García, Sara Gomez Fernandez, Saray Alonso Amorín
Luci Olga García
Musica Taiko
Costumi José Antonio Arroyo, José Reches
In collaborazione con il Festival Acqui in Palcoscenico – BEinSIDE
Ispirato ad un’antica condanna.
Uomini destinati a remare.
Una forma di schiavitù che privava la libertà di ogni sorta.
Remavano insieme, in modo che la fatica fosse minore.
Uno di loro teneva il ritmo con un tamburello o con la voce: monotonia incessante.
Galea è un lavoro di gruppo basato su uno schema di ripetizioni di braccia e gambe, che si complica in termini di ritmo, spazio e movimento.
Balletto Teatro di Torino
RESPIRA
Produzione Balletto Teatro di Torino
Coreografia José Reches
Musiche originali Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore
Danzatori/ici Nadja Guesewell, Noa Van Tichel, Luca Tomasoni, Luis Agorreta, Viola Scaglione
Costumi Majatai
Disegno luci Alberta Finocchiaro
Il respiro è la funzione stessa della vita, fluttua con noi a seconda dei nostri stati d’animo: dall’inquietudine e dall’irrequietezza dei respiri brevi, come se vivessimo a metà, a quelli più profondi, dove prendiamo coscienza del nostro corpo e trovano equilibrio le nostre emozioni.Questo incontro unisce lo stato generale del corpo, la consapevolezza delle possibilità di movimento, il rapporto con l’ambiente, l’ascolto del proprio respiro, quello degli altri e del gruppo. Questi i segni identitari di RESPIRA.
“Un sospiro cangiante, ripetuto, che lascia il vuoto per ricominciare”. Luis Agorreta
“Come molti altri esseri umani, ho un rapporto complicato con il tempo. Lo inseguo, cerco di prenderlo o di rallentarlo. In questo processo ho riscoperto il respiro come collegamento, come ancoraggio al presente”. Noa Van Tichel
“Il respiro colleziona ricordi e unisce il corpo ai nostri pensieri”. Luca Tomasoni
“Non avere paura dell’apnea, l’apnea serve. Lasciate andare ciò che non vuole restare. Cercate il reciproco e baciate una stella”. Viola Scaglione
“In verità cantare è altro respiro. È un soffio in nulla. Un alito calmo. Un vento”. Rainer Maria Rilke ha ispirato Nadja Guesewell
Testi emersi durante la creazione con gli interpreti.
LARREAL del Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma
PHYSICAL COLORS
Coreografia José Reches
Danzatori/trici Adrián López Fernández, Daniela Romero Morollón, Eva Gómez Gaspar, Jully Andrea Arias Quintero, Laura Conchuela Castellot, Matilde Danti, Pablo Vázquez Durá, Paula Morejón García, Sara Gomez Fernandez, Saray Alonso Amorín
Costumi José Reches
Physical Colors nasce dall’idea di lavorare con i colori e il loro significato.
I colori hanno da sempre un’influenza importante sul nostro stato fisico, mentale e spirituale. Alcuni sono stimolanti, altri conferiscono calma e quiete, talvolta possono esprimere malinconia.
Ogni colore che percepiamo attraverso la vista e, in alcuni casi attraverso la pelle, possiede lunghezze d’onda differenti: vibrazioni che lo distinguono dagli altri.
Partendo dalla libera scelta del proprio colore, i danzatori/performer esplorano le diverse personalità, le emozioni che si scaturiscono e indagano diverse qualità di movimento.
Bianco e nero, gli eterni opposti: vita e morte, tutto e niente, luce e buio.
Viola: la spiritualità intrinseca.
Blu: la pace interiore, la tranquillità.
Arancione: la forza vitale.
Come in un caleidoscopio, la ricerca emerge nel contatto reciproco dei corpi e nella consapevolezza del movimento del colore sulla pelle.
VEN 28 GIUGNO — H 21.00
Teatro Astra
Balletto Civile
ELIZABETH I Sorry for what?
Ideazione e regia Giulia Spattini
Danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini
Disegno sonoro Guido Affini
Luci Francesco Traverso
Assistente alla regia Francesco Gabrielli
Collaborazione produttiva Balletto Civile, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Con il sostegno di Drama Teatro, Fuori Luogo Festival Fisiko, Alloggiando Artfest
La scena è il campo di battaglia, un ring contemporaneo.
Dove si svolge uno sferzante allenamento alla vita.
La sfida è prendere posizione.
Scegliere, costruire.
Senza scuse. senza alibi.
Elisabetta I nel corso della sua vita è stata artefice della propria rinascita diventando la vergine Regina, una contraddizione che segna profondamente la lotta interna che fece con se stessa e il mondo politico, costituito da uomini, con il quale si è trovata a combattere. Una lotta per la sopravvivenza, la costruzione di un nuovo sé attraverso un’immagine articolata e complessa per salvare la propria natura profonda. |